I sali di Schüssler, chiamati anche sali tissutali, sono straordinari rimedi naturali che si collocano a cavallo tra l’Oligoterapia, l’utilizzo di metalli-traccia ai fini del riequilibrio globale della persona (vedi mio post del 27 marzo 2021) e la più conosciuta Omeopatia. Non sono considerati prodotti omeopatici veri e propri perché non seguono la regola del “similia similibus curantur”, cioè del simile che cura il simile. Sono piuttosto dei preparati minerali concepiti secondo una metodica omeopatica: hanno una certa diluizione e vengono dinamizzati. Anche nella valutazione della persona viene data attenzione ai segni tipici di riferimento dell’omeopatia.
Sono stati creati nel XIX° secolo da Wilhelm H. Schüssler, medico tedesco contemporaneo di Pasteur e Koch, che si ispirò al metodo omeopatico di Hahnemann semplificandolo e riducendolo a pochi rimedi efficaci: 12 sali fondamentali, la cui carenza può creare svariati squilibri psicofisici.
La ricerca di Schüssler si basa su solide basi biochimiche e fisiologiche e prende come riferimento la teoria di Virchow, fondatore della patologia cellulare e secondo il quale tutti i nostri problemi di salute dipendono dalla malattia della cellula. L’insieme delle cellule costituisce il nostro “terreno”. Se questo è indebolito, per ripristinare uno stato di benessere è necessario agire direttamente sulla cellula.
Per Schüssler, il terreno si indebolisce a causa di carenze minerali dovute a errata o scarsa alimentazione, stile di vita scorretto, periodi di intenso sforzo intellettuale o fisico, interventi o malattie debilitanti, intossicazioni, traumi, vita emotiva disarmonica. Oggi potremmo aggiungere anche eccessivo stress, abuso di farmaci, alimenti non sufficientemente nutrienti o tossici, frutto di coltivazioni e allevamenti intensivi oltre che addizionati con additivi chimici, inquinamento ambientale ed elettromagnetico, tutti fattori ancora inesistenti all’epoca di Schüssler. Da non sottovalutare neppure gli amalgama dentali, le malattie della bocca, le carie, le infiammazioni generali dell’organismo, ecc. Tutte queste cause depauperano nel tempo la cellula di preziosi nutrienti basilari per il suo benessere.
Schüssler individua 12 sostanze minerali fondamentali all’equilibrio del terreno, cioè della cellula, che lavorano, oltre che sul fronte biochimico, anche su quello energetico, cioè colmano la carenza anche dal punto di vista “informazionale”. Non sempre la cellula è infatti in grado di assimilare i sali in dosi ponderali: questa “informazione” sollecita la via biochimica e stimola la richiesta e l’assorbimento del sale carente da parte dell’organismo.
Ma cosa sono esattamente questi sali? Sono molecole date dall’unione di un acido con una base e agiscono in modo funzionale a livello interstiziale, della membrana cellulare e all’interno della cellula. Agiscono migliorando le funzioni della cellula: la vitalità, la trasmissione del segnale, la permeabilità della membrana e di conseguenza il passaggio delle sostanze utili alla sua sopravvivenza e funzionamento, ecc. Partecipano quindi a tutti i processi biochimici dell’organismo.
Oltre a migliorare la trasmissione di informazioni a livello cellulare, questi sali favoriscono la deacidificazione dell’organismo, riequilibrano la sfera psichica e possono essere abbinati a qualsiasi altra terapia, allopatica, fitoterapica o omeopatica, anzi, spesso è consigliato assumerli assieme perché ne ottimizzano gli effetti. Ad esempio, alcuni sali possiedono proprietà antimicrobiche e sono indicati per supportare anche una cura antibiotica, sia perché ne migliorano l’efficacia, sia perché aiutano a contenere la diffusione dell’infezione, sia perché contribuiscono a modulare le difese immunitarie.
Uno di questi è il Fosfato di potassio o sale n° 5 (Kalium phosphoricum D6), tanto per citarne uno, dalle proprietà antisettiche e antipiretiche, adattissimo in caso di febbre alta (superiore a 38,5° ascellare) poiché riesce a regolarla senza abbatterla (la febbre è il nostro più potente strumento per combattere batteri e virus) e a ridurre la massiccia decomposizione delle cellule, dovuta alla sepsi, favorendone la rigenerazione.
La scelta del o dei sali indicati per la persona viene fatta in base al tipo di carenza, cioè in base ai sintomi che corrispondono a quel o a quei sali carenti in quel momento. La carenza influisce di solito su vari livelli: un sale entra in gioco in una serie di funzioni biochimiche, quindi quando è deficitario tutte le funzioni biologiche collegate vanno in squilibrio e, a cascata, tutto ciò che è ad esse correlato comincia a sregolare, sia sul piano fisico che psicoemozionale.
La carenza viene messa a fuoco tramite un colloquio approfondito per indagare le problematiche presenti, cosa dona sollievo e cosa peggiora i disturbi, ma anche attraverso l’osservazione globale della persona, non solo in base ai sintomi che questa riporta. L’approccio è olistico, cioè tiene conto dell’individuo nel suo insieme, corpo e mente. Vengono così, oltre ai sintomi, analizzati emozioni, comportamento, abitudini, preferenze o idiosincrasie, stile di vita, ecc.
I sali di Schüssler vengono generalmente commercializzati in compresse da sciogliere sotto la lingua, ma si possono trovare anche in gocce. La diluizione è generalmente alla D6, eccetto che per Fluoruro di calcio, Fosfato di ferro e Acido di silicio, che sono diluiti alla D12. Tutti i sali sono contraddistinti, oltre che dal loro nome, anche da un numero, che però può variare a seconda del luogo di produzione e della casa produttrice. E’ quindi buona norma chiamare i sali con il loro nome per esteso, specificando la diluizione.
Vengono somministrati per via orale e sono assorbiti velocemente dall’organismo. Le compresse contengono lattosio, quindi si suggerisce a chi è intollerante di scioglierle in un bicchiere d’acqua, lasciare depositare il lattosio e bere, oppure di utilizzare le gocce. Sono praticamente privi di controindicazioni e possono essere somministrati anche ai bambini.
Possono essere utilizzati anche per uso topico, sotto forma di pomata o sciogliendo le tavolette in acqua calda, fatta poi intiepidire o raffreddare ed utilizzata bagnando un panno che viene poi applicato sulla parte interessata. Ottimi anche in lavande, bagni e pediluvi.