La Melissa officinalis, pianta dall’aspetto molto simile alla menta e dal delizioso profumo limoncino, viene tradizionalmente considerata un leggero sedativo del sistema nervoso e, per questa sua proprietà, utilizzata nel trattamento di molti disturbi correlati alla distonia neurovegetativa.
Ha un’azione tranquillizzante, antispasmodica, carminativa (riduce la formazione e promuove l’espulsione di gas intestinali), coleretica (favorisce la produzione di bile), tanto da essere indicata quale rimedio d’elezione per molti disturbi dell’apparato gastroenterico, soprattutto quelli riconducibili a una causa nervosa, come gastrite, sindrome dell’intestino irritabile, difficoltà di digestione, spasmi, nausea, vomito, flatulenza e altre problematiche inerenti.
La sua attività antispasmodica giustifica il suo impiego anche nel trattamento della dismenorrea e nelle cefalee e nevralgie in generale, quali odontalgie e otalgie, ma soprattutto nelle emicranie da tensione nervosa. L’azione sedativa della Melissa si estende anche all’apparato cardiocircolatorio: è infatti antiaritmica e leggermente ipotensiva.
Nell’antichità veniva apprezzata per la sua proprietà di tonificare e riequilibrare il cuore e i nervi, per alleviare gli stati di inquietudine o tristezza e favorire il sonno, tutte proprietà che le vengono riconosciute anche ai nostri giorni. Ma la Melissa favorisce il sonno non perché lo induca direttamente, come ad esempio la Valeriana, ma perché agisce sull’ansia che, come tutti abbiamo avuto modo di sperimentare, è un deterrente per il rilassamento e quindi per il sonno.
Come ansiolitico viene particolarmente raccomandata nell’ansia da prestazione che può insorgere in vista di un esame, di un colloquio di lavoro o in qualsiasi altra attività in cui è essenziale rimanere calmi ma mentalmente lucidi. La sua azione rilassante e nello stesso tempo tonica e rafforzante la rende perfetta per alleviare le conseguenze dello stress psicofisico. Il suo impiego si rivela ottimale anche per attenuare gli stati di emotività e nervosismo legati alla sindrome premestruale.
In virtù del suo effetto diaforetico (che induce sudorazione), può essere assunta in caso di raffreddore, febbre e influenza, anche se le vengono generalmente preferite piante più mirate in questo senso.
Molti la utilizzano nel trattamento dell’Herpes simplex: applicata localmente ne accelera la guarigione e ne riduce le recidive, anche se personalmente, a questo scopo, trovo più efficace l’olio essenziale di Tea Tree.
Curiosità: la Melissa è una pianta molto amata dalle api. Il suo nome greco, Melissophyllon, significa infatti “foglia per l’ape”. Gli antichi consideravano le api insetti sacri alle divinità solari, quindi per estensione la Melissa era ritenuta una pianta solare, in grado di restituire la gioia di vivere. Veniva consigliata nel trattamento degli stati depressivi conseguenti a traumi emotivi, quali perdita di persone care, rotture amorose, perdita del lavoro o traumi di altra natura. È una pianta “chiarificatrice”, nel senso che aiuta a mettere ordine nelle emozioni quando queste ci soverchiano e ci impediscono di vedere con chiarezza.
La celebre Acqua dei Carmelitani, molto in voga in passato, era a base di Melissa e veniva raccomandata alle donne in caso di isteria, irrequietezza, malinconia e svenimenti.
In Medicina Tradizionale Cinese è utilizzata quale rimedio rinfrescante e calmante. Il suo sapore dolce e amaro e le sue note olfattive asprigne fungono da freno energetico per gli eccessi yang degli elementi Terra*, Fuoco* e Legno*.
La Melissa si trova in commercio principalmente sotto forma di infuso, tintura madre, estratto secco e olio essenziale. L’olio essenziale puro è raro e costoso perché la sua estrazione ha un rendimento molto basso. Per questo motivo si trova spesso miscelato con olio di citronella, lemongrass, limone o verbena. Si consiglia di acquistare un marchio affidabile e di leggere attentamente gli ingredienti. Meglio diluirlo sempre in una crema base o in un olio veicolo, come ad esempio l’olio di mandorle o altro olio, perché usato puro sulla pelle potrebbe irritare.
A parte casi di sensibilità individuale, la Melissa non presenta particolari controindicazioni. Si consiglia comunque di non somministrare in periodo pre-operatorio e cautela in gravidanza e allattamento o in caso di ipotiroidismo, se il periodo di assunzione è prolungato nel tempo. Particolare attenzione con l’olio essenziale assunto per via orale, mai superare le dosi consigliate.
*Per un approfondimento su questi elementi e sugli organi ad essi associati vedere miei articoli precedenti