Il medico greco Ippocrate di Kos (V°-IV° sec. A.C.) è considerato il padre della medicina pre-moderna. La sua dottrina tetraumorale getta le basi della medicina tradizionale occidentale. Da questo momento la malattia non viene più vista come castigo divino e nella sua cura non viene più contemplato il rito apotropaico.

In realtà sarebbe forse più giusto asserire che Ippocrate è un antesignano della Naturopatia (una volta tutti i medici erano naturopati): la malattia è per lui soprattutto il risultato di una disarmonia interna, frutto, tra le altre cose, del mancato equilibrio tra l’uomo e l’ambiente in cui vive.

Nella sua pratica medica Ippocrate individua quattro umori interni: sangue, flemma, bile gialla e bile nera. La diversa distribuzione di questi quattro umori nell’individuo, alla nascita, dà origine alla costituzione, o temperamento: sanguigno, flemmatico, bilioso, melanconico.

Lo squilibrio degli umori è dovuto in gran parte a errati stili di vita, a errori che l’uomo compie allontanandosi dalle leggi della natura e che, se protratti nel tempo, espongono a problematiche psicofisiche più o meno gravi.

I quattro umori o temperamenti sono il risultato dell’interazione di otto forze: le Quattro Qualità – caldo, freddo, umido, secco – e i Quattro Elementi o Logge – Fuoco, Aria, Acqua, Terra: anche in Occidente troviamo quindi il concetto di energia, pur diversamente esplicitato rispetto alle medicine/filosofie orientali.

I concetti di costituzione (o temperamento) e di energia, la cui definizione varia a seconda delle epoche e delle culture, vedi la Medicina Tradizionale Cinese, la teoria dei dosha dell’Ayurveda ma anche l’Omeopatia, hanno da sempre costituito un inderogabile punto fermo nell’approccio alla persona delle medicine naturali.

Anche il Naturopata, nel suo operare, considera di primaria importanza sia la costituzione/stato energetico dell’individuo, sia il suo stile di vita, elementi di valutazione che purtroppo ormai la Medicina Ufficiale non contempla più nelle sue metodiche e protocolli, rivolgendo l’ attenzione maggiormente al sintomo e non alle sue cause.

Per la Naturopatia contemporanea, erede in parte della tradizione ippocratica, ma anche per tutte le medicine tradizionali e per quelle non convenzionali in genere, che abbracciano una visione olistica dell’essere umano e hanno quindi un approccio alla malattia e alla salute di tipo causale e non strettamente sintomatico, una revisione di tutti gli stili di vita (e di pensiero), affiancata da efficaci rimedi e pratiche naturali declinati secondo la costituzione energetica dell’individuo, è presupposto insostituibile affinché venga ripristinata la Vis Medicatrix Naturae, quella naturale e innata forza di guarigione che Ippocrate considerava la più valida alleata del terapeuta e il cui potenziamento elevava a fine ultimo della cura.

Quella forza o energia vitale che ognuno di noi possiede e che, quando è in equilibrio, ci permette di funzionare al meglio, rinforzando la nostra capacità di resistenza alla malattia o accelerandone la remissione.

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