Ci hanno fin da piccoli abituati ad avere paura delle nostre emozioni, a dividerle in positive e negative, a scappare da esse e dal pericolo di esserne sopraffatti.

In realtà le emozioni e i pensieri che ne derivano (e che anche le producono) non sono né buoni né cattivi, sono pura energia. Sono i nostri filtri mentali a dare loro connotazioni di valore.

Fanno parte della natura umana e, come tutte le cose nell’universo, sono soggetti alla legge del mutamento: si trasformano senza sosta, senza soluzione di continuità, sono impermanenti.

Solo la consapevolezza e l’accettazione incondizionata della profonda naturalità di tutto ciò ci rende capaci di riconoscere e vivere le nostre emozioni fino in fondo. Questo è il primo passo per non esserne soverchiati e per diventare compiutamente umani.

Lo sapeva molto bene il saggio cinese Hung Ying-ming, vissuto verso la fine XVI° secolo.

Nella sua opera “Lo spirito libero”, che incarna al meglio l’unità dei Tre Credi – Confucianesimo, Buddhismo Chan (Zen) e Taoismo – che per secoli ha caratterizzato la cultura cinese, descrive i processi della mente con assoluta leggerezza e poesia, facendone un parallelo con i fenomeni naturali così cari alla cultura taoista:

La sostanza della mente non è altro che la sostanza dell’universo.
Pensieri gioiosi: stelle propizie e nubi di buon auspicio.
Pensieri rabbiosi: tuoni intimidatori e venti impetuosi.
Pensieri benevoli: brezze leggere e dolce rugiada
Pensieri severi: calde giornate estive e gelate autunnali.
Quali di questi fenomeni naturali potresti sminuire?
E’ necessario solamente seguire la loro ascesa e il loro declino
per essere completamente aperti e non innalzare barriere.
In questo modo diventi un tutt’uno con la sorgente delle stelle.

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