La Boswellia carteri o Boswellia sacra, pianta che ci dona l’olibano, il classico incenso da chiesa, è dotata di proprietà straordinarie: antisettiche, antinfiammatorie, tonificanti, cicatrizzanti, rilassanti.

Per millenni e fino ai primi del ‘900 la sua resina veniva bruciata, sola o mischiata ad altre piante, per ridurre il pericolo di contagi in ambienti sovraffollati come templi, ospedali e chiese. Nel Medioevo, il famoso medico Avicenna la raccomandava come antinfiammatorio. Nei paesi arabi è tuttora utilizzata dalla medicina tradizionale nel trattamento per il mal di denti e come antipiretico.

Notissime le sue proprietà antireumatiche ed antiartrosiche, confermate da ricerche effettuate da prestigiose università, che sono dovute all’azione antinfiammatoria e analgesica di alcuni dei suoi componenti, gli acidi boswellici. Da sottolineare anche l’azione antiflogistica sulle vie respiratorie, per le sue proprietà broncodilatatrici e l’azione lenitiva su emicrania e cefalea.

Bruciata negli ambienti ha proprietà purificanti e rilassanti, donando un piacevole senso di centratura e di benessere.

Alcuni studi stanno inoltre mettendo in luce anche un suo effetto benefico su patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa.

Sembra abbia proprietà particolarmente curative soprattutto la varietà indiana, la Boswellia serrata, detta anche Guggul.

Per uso interno si utilizza in capsule di estratto secco titolato. E’ generalmente ben tollerata, ma controindicata in gravidanza e allattamento.

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