Le tradizioni alimentari più importanti tengono da sempre in grande considerazione l’aspetto energetico del cibo. Basti pensare alla Tradizione Ayurvedica, a quella Taoista e alla nipotina di questa, la più moderna Macrobiotica.
In Occidente, al contrario, questa qualità energetica non viene adeguatamente valutata dalla maggior parte degli esperti in alimentazione, che tendono a considerare solo il lato puramente nutrizionale, biochimico degli alimenti: proteine, carboidrati, vitamine, sali minerali, fibre, ecc.
Ma gli alimenti sono qualcosa di vivo e sono dotati, come tutti gli esseri viventi, di una loro particolare energia, di un loro specifico Qi, per utilizzare un termine tipicamente cinese. A seconda dell’ecosistema da cui traggono origine – fascia climatica, stagione, luogo di provenienza, modalità di crescita – ma anche del regno, della famiglia e della specie di appartenenza, questa energia assume caratteristiche diverse.
Una mela del Trentino e un ananas dei tropici condividono pressoché tutti i nutrienti, ma non lo stesso tipo di energia. Durante la crescita entrambi sviluppano strategie di sopravvivenza differenti: la mela per adattarsi al clima fresco di montagna, l’ananas a quello torrido dei tropici. L’ananas possiede infatti un’energia più raffreddante rispetto a quella della mela, qualità che gli garantisce la vita in un clima di caldo estremo.
La stessa energia che caratterizza gli alimenti la incorporiamo quando ce ne nutriamo. Esistono cibi più raffreddanti (espansivi*) e cibi più riscaldanti (contraenti*), che hanno un effetto diverso sul nostro corpo e sulla nostra mente. Mangiare una bistecca di manzo o un piatto di pasta e fagioli non apporta al nostro organismo lo stesso tipo di Qi.
L’equilibrio o lo squilibrio tra queste due polarità, espansiva e contraente (yin e yang), nelle loro varie sfumature e proporzioni (non esiste qualcosa di completamente yin o completamente yang), sono in grado di determinare in noi uno stato di benessere o di disagio.
La nostra alimentazione può essere perfettamente equilibrata sotto l’aspetto nutrizionale – cosa di per sé abbastanza rara – ma non sotto quello energetico: è necessario che siano conosciuti e rispettati entrambi. Possiamo alimentarci secondo i dettami delle ricerche più avanzate in campo nutrizionale ma sentirci comunque sempre stanchi, demotivati o pieni di piccoli disagi e acciacchi: è possibile che tali sintomi siano riconducibili ad un mancato rispetto dell’equilibrio tra il nostro stato energetico e quello dei cibi di cui ci nutriamo.
Con l’ausilio di corsi, buoni libri e di una guida, impariamo quindi ad affiancare alla visione occidentale della scienza della nutrizione anche quella orientale energetica, con l’intento di garantire il corretto nutrimento al nostro corpo-mente, sia dal punto di vista biochimico che energetico, aspetti che non sono in contrapposizione ma si integrano e completano a vicenda.
*la Macrobiotica e la Medicina Tradizionale Cinese, pur partendo dagli stessi principi, differiscono nell’assegnare a yin e a yang alcune qualità caratteristiche: la MTC, partendo da una visione più poetica della realtà ne dà un’interpretazione analogica, la Macrobiotica, dovendo farsi capire e accettare dagli occidentali, un’interpretazione causale. In Macrobiotica, yang è contraente e yin espansivo, in MTC il contrario. All’interno del loro sistema di riferimento, le interpretazioni sono valide entrambi e, ai fini di una sana alimentazione energetica, il succo non cambia.