Eccoci di nuovo all’appuntamento stagionale con la teoria taoista dei 5 Elementi, trave portante della Medicina Tradizionale Cinese. Siamo in pieno autunno, stagione dominata dall’elemento Metallo, periodo in cui la natura abbandona tutto il superfluo per prepararsi ai rigori dell’inverno.

Nella tradizione cinese, gli aspetti del nostro corpo-mente governati dall’elemento Metallo sono: i Polmoni, Grosso Intestino (o Intestino Crasso), i bronchi, il naso, i seni nasali, la laringe, la trachea, la gola, le corde vocali, la voce, la bocca, la pelle (che respira come i Polmoni) i peli e i capelli, sebbene questi ultimi per certi aspetti siano governati anche dall’elemento Acqua e precisamente dal Rene, serbatoio di riserva dell’energia vitale.

I Polmoni controllano la formazione e la distribuzione dell’energia, combinando l’energia dell’aria, il Da Qi, con l’energia del cibo, il Gu Qi, che viene inviata ai Polmoni dalla Milza. La combinazione di queste due energie, con l’apporto del Jing Qi di Rene, l’essenza, la nostra energia prenatale e di riserva, formano il “Qi vero” o Zheng Qi, chiamato più comunemente e genericamente Qi*, l’energia vitale che circola nel nostro organismo e nutre e sostiene tutte le funzioni del nostro corpo-mente.

I Polmoni distribuiscono quindi sia lo Ying Qi, o energia nutritiva, che circola nei meridiani e nei vasi sanguigni, sia il Wei Qi, o energia difensiva, che circola tra la pelle e i muscoli e che ha lo scopo, come appunto suggerisce il nome, di difenderci dalle “invasioni negative esterne”, siano esse virus, batteri o aggressioni climatiche come un semplice colpo di freddo. Quando queste difese non sono sufficientemente “robuste”, l’organismo è più soggetto ad ammalarsi. Secondo la Medicina Tradizionale Cinese, è infatti dovuta all’equilibrio del meridiano di Polmone la nostra capacità di adattamento alle condizioni ambientali esterne. Sono i Polmoni che regolano i meccanismi di temperatura corporea e rappresentano una delle tre fonti fondamentali di energia (le altre due, come accennato sopra, sono Milza e Rene).

Uno squilibrio energetico del meridiano di Polmone potrebbe creare difficoltà respiratorie, tosse, mal di gola, asma, claustrofobia, bocca secca, sete, afonia, dolore nella parte superiore della schiena e altre problematiche inerenti, oltre a vari problemi di pelle. Dal punto di vista psicologico-emotivo potrebbe inficiare la capacità di rielaborazione di un lutto o di una perdita (di qualsiasi tipo), con conseguente impossibilità di uscire da una situazione di dolore e in casi più gravi, di disperazione. Il dolore disperde il Qi, lasciando il corpo spossato per mancanza di energia.

Un meridiano di Polmone in equilibrio predispone invece ad accettare, con le dovute tempistiche che variano a seconda della storia e del temperamento di ciascuno, la perdita di una persona cara o di qualcosa di importante e di vivere la naturale e fisiologica pena che ne consegue. Il dolore, la tristezza e la malinconia sono quindi le emozioni dominanti correlate all’elemento Metallo, che non dobbiamo però valutare negativamente, perché nessuna emozione è negativa in sé. L’importante è riconoscerle ed essere in grado di viverle, riuscendo a trarre dalla nostra esperienza dolorosa un fecondo insegnamento per la nostra crescita, trasformandola in un atteggiamento di apertura e compassione per noi stessi e per la sofferenza altrui.

Il Grosso Intestino, partner di Polmone, ha come compito quello di trasportare, di procedere a un’ultima trasformazione e di eliminare il materiale di scarto del processo nutritivo. I due organi sono partner perché entrambi si occupano dell’eliminazione: il primo degli scarti della nutrizione, il secondo dell’anidride carbonica, del cosiddetto “Qi impuro”. Il loro funzionamento è intimamente correlato. Problemi intestinali si accompagnano spesso a problemi polmonari e viceversa, tant’è che per intervenire su uno è spesso necessario intervenire anche sull’altro. Entrambi hanno grande influenza sullo stato energetico generale.

Un meridiano di Grosso Intestino in squilibrio può determinare, tra le varie problematiche possibili, diarrea, stitichezza da atonia intestinale o feci dure, spasmi intestinali, senso di freddo, senso di gonfiore, mal di testa frontale, sinusite, congestione nasale, mal di denti, dolori a spalle e braccia, tensione al collo, problemi di pelle di vario tipo. Ma anche stitichezza mentale, avidità, avarizia, chiusura, emozioni represse e trattenute, come ad esempio il pianto, oltre all’ incapacità di lasciare andare ciò che non ci serve più per fare spazio al nuovo.

Un meridiano di Grosso Intestino in equilibrio determina al contrario la capacità di aprirsi a nuove esperienze accettando il fatto che, come tutto a questo mondo, sono transitorie e che la perdita, nonostante il dolore che possiamo provare, è parte integrante della vita.

Una persona che attraversa un periodo penoso tende spesso a manifestare problemi intestinali e/o di respirazione. Riguardo a quest’ultima funzione, pensiamo solo a come il respiro possa farsi difficoltoso a causa di una forte emozione. L’espressione “senza fiato per l’emozione” rende bene l’idea. Noi respiriamo emotivamente oltre che fisicamente.

Un elemento Metallo in equilibrio, ci dona la lucidità per capire cosa è necessario lasciare andare per proseguire il nostro percorso di vita e di crescita: rapporti sterili, occupazioni frustranti, idee limitanti su noi stessi e sugli altri, preconcetti, paure, rancori, ricordi dolorosi e quant’altro. Tutte situazioni ed emozioni che ci privano di preziosa energia.

All’elemento Metallo sono anche associati altri aspetti, come il colore bianco, che in oriente è il colore della morte e del lutto; il suono è il pianto; il senso l’olfatto; il gusto o sapore è leggermente piccante, come lo zenzero; l’odore pungente, quasi un afrore, come quello che si sprigiona dalla cottura dei cavoli, dell’aglio e della cipolla, anche se alcuni testi recitano che è simile alla carne frollata troppo a lungo, all’odore metallico del sangue o all’odore di marcio. Il clima è secco, ma non troppo perché altrimenti disturba e crea problemi soprattutto a Polmoni, Grosso Intestino e pelle, che devono essere sempre ben idratati. Il fluido corporeo è il muco, che mantiene umide le mucose di bronchi e polmoni. Il movimento è la contrazione, la concentrazione, come la linfa degli alberi che in autunno defluisce dalle foglie e si raccoglie nel tronco e nelle radici per nutrirli e aiutarli a superare l’inverno in attesa del clima più mite. Come quando, in condizioni avverse, anche noi ci richiudiamo in noi stessi quale estremo atto protettivo, per conservare e rigenerare le energie che ci permetteranno di ritornare alla vita in tempi migliori.

Dal punto di vista alimentare, sono moltissimi in MTC i cibi associati a questa energia, meriterebbero un post a parte. Per la Medicina Macrobiotica, che come sappiamo è figlia del Tao, i cibi migliori per nutrire il Metallo sono: il riso integrale, un vero toccasana, che nutre e asciuga l’eccesso di umidità che può danneggiare soprattutto i Polmoni, ma non solo; bene comunque tutti gli altri cereali integrali in chicco, senza esagerare con l’avena ma solo in caso di eccesso di muco, perché questo cereale potrebbe contribuire a crearne; perfetti radici e tuberi morbidi, come le rape bianche, i ravanelli, il daikon: il piccantino di questi ortaggi riequilibra e “alleggerisce” l’energia contraente dell’elemento. Ottimo lo zenzero ma senza esagerare. E’ bene comunque evitare i cibi troppo piccanti perché possono disturbare il Grosso Intestino e gli organi “nipoti” dell’elemento Metallo, cioè Fegato e Vescicola biliare. Spesso le persone attratte da cibi molto piccanti manifestano uno squilibrio nell’elemento Metallo.
La radice di loto è molto indicata per le affezioni polmonari, se presa come decotto è un’ efficace espettorante. Benissimo le verdure fermentate in salamoia, che arricchiscono l’intestino di flora batterica; tutte le crucifere dal caratteristico odore pungente di zolfo, ma vanno bene un po’ tutte le verdure di stagione, escluse le solanacee. Tutti i legumi, soprattutto quelli bianchi, come ad esempio i cannellini. Anche la soya nera, perché lubrifica senza creare umidità. Le alghe sono indicate tutte, in particolar modo le hijiki. Il pesce, soprattutto a carne bianca, è indicato. Meglio prediligere cotture lunghe e forti, come frittura, forno e stufatura ma, in caso di problematiche di eccessiva secchezza, anche quelle ben idratate, come la lessatura e la cottura a vapore lunga.

Cibi peggiori: tutto ciò che è troppo yin, come le farine raffinate e i latticini (yogurt compreso), che creano umidità e quindi muco, soprattutto nella stagione fredda. Polmoni e Grosso Intestino non amano il freddo, né la secchezza, né la troppa umidità, che li danneggia. Meglio evitare anche eccessive frutta e verdura crude, gli zuccheri raffinati e non, compreso miele e succo d’agave, gli alimenti tropicali. Un po’ di malto di cereali invece è ok. Limitare al massimo il consumo di vino e birra. No superalcolici. Limitare molto anche carni rosse e bianche ma soprattutto gli insaccati e tutto ciò che è conservato o essiccato, anche un eccesso di cotture al forno (pane compreso), che seccano molto gli alimenti. Il peggio in assoluto per l’elemento Metallo: prodotti raffinati + grassi + latticini + zuccheri, tipo cappuccino e brioche.

Per l’elemento Metallo sono salutari le attività aerobiche moderate (camminata veloce, bici e corsa leggera, ecc.) in ambiente possibilmente salubre (parchi, campagna, montagna, ecc.) e le frizioni quotidiane sulla pelle, con un panno di cotone e acqua tiepida. La pelle ne uscirà completamente rinnovata e libera di respirare, alleggerendo il lavoro di Polmoni e Grosso Intestino, facilitando il flusso del Qi in tutto il corpo e rafforzando il Wei Qi in particolare, l’energia difensiva che scorre tra la pelle e i muscoli.

Ricordiamoci sempre che il meridiano di Grosso Intestino passa rasente ai denti, sia nel suo percorso esterno che in quello interno. Quindi più mastichiamo, più lo stimoliamo.

*In realtà il Qi è uno, con differenti qualità. La differenziazione ci permette di studiarlo e di capire meglio le sue molteplici funzioni.

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