Siamo ormai giunti alla fine di febbraio, la primavera è alle porte, la natura tra poco più di un mese sboccerà in tutto il suo splendore portando con sé i profumi, i colori e i suoni della bella stagione. Purtroppo, le gemme e i fiori apriranno la strada anche alle tanto temute allergie, piccoli acciacchi e infiammazioni sopite.
Il Ribes nigrum è uno dei più potenti antinfiammatori e antistaminici naturali che abbiamo a disposizione, tanto da fargli meritare la giusta fama di cortison-like, senza però possedere i pesanti effetti collaterali del cortisone o di altri antinfiammatori non steroidei, come i più comuni FANS. Io stessa ne ho fatto uso con risultati sorprendenti.
Le sue foglie hanno proprietà antiflogistiche a 360° ed esplicano la loro azione soprattutto in caso di problematiche infiammatorie a carico dell’apparato locomotore e respiratorio, anche se spesso questa pianta viene utilizzata per inibire episodi flogistici relativi all’apparato urinario e alla cute, come nel caso dell’orticaria.
Il Ribes nigrum è considerato infatti un rimedio naturale d’elezione nelle infezioni recidivanti delle prime vie aeree, come bronchiti, faringiti, riniti, nell’asma bronchiale, nelle sindromi allergiche, negli stati febbrili influenzali e parainfluenzali, nei dolori artrosici e reumatici, nelle affezioni cutanee di vario genere. La sua azione si esplica sia in caso di infiammazione acuta che cronica.
Le sue proprietà diuretiche sono inoltre efficaci nel liberare l’organismo dall’acido urico e dalle purine, particolarità che lo rende un valido alleato nel trattamento della gotta, oltre che della litiasi.
La sua azione si esplica soprattutto sulle ghiandole surrenali (da qui la sua azione cortison-like), la cui stimolazione aumenta la concentrazione del cortisolo ematico e quindi il tono generale dell’organismo, rendendolo particolarmente utile in caso di stanchezza, stress, convalescenza e debolezza del sistema immunitario. Per questo motivo si consiglia di prenderlo al mattino o comunque entro le prime ore del pomeriggio: essendo un “attivatore” è meglio lasciare un discreto lasso di tempo tra la sua ultima somministrazione e il momento di coricarsi, ma ci sono persone che lo prendono la sera senza avere alcuna difficoltà ad addormentarsi. Come per tutti i rimedi, il suo effetto è in parte soggettivo.
Anche i suoi frutti vengono impiegati in erboristeria: ricchi di antiossidanti, come la vitamina C e le antocianine, sostengono l’attività antinfiammatoria, combattono lo stress ossidativo e quindi il processo di invecchiamento delle cellule. Sono impiegati prevalentemente nell’insufficienza venosa, nelle emorroidi, nella fragilità capillare. Esplicano un’ ottima azione anche a livello di protezione della retina.
Anche se il Ribes, nella maggior parte dei casi, è molto efficace anche assunto da solo, spesso dà il meglio di sé abbinato, caso per caso, ad altre piante a tropismo mirato sui vari organi, tessuti o apparati, di cui sostiene l’azione. Come se questa sinergia permettesse a questi fitocomplessi, e al Ribes stesso, di potersi esprimere al meglio.
In Medicina Tradizionale Cinese il Ribes nigrum viene indicato soprattutto per trattare squilibri energetici a carico dell’Elemento Acqua i cui organi di riferimento sono Rene e Vescica Urinaria, ma viene utilizzato anche nel trattamento di un ampio ventaglio di problematiche relative ad altri Elementi/Organi.
E’ bene ricordare, giusto per fare un piccolo parallelo tra l’utilizzo del fitocomplesso nella tradizione orientale e in quella occidentale, che il Rene in MTC è la sede/contenitore del QI, l’energia vitale, e “governa” le ossa. Non a caso, le indicazioni di utilizzo del Ribes nero nella Medicina Tradizionale Occidentale sono in gran parte indirizzate alla risoluzione di episodi infiammatori dell’apparato osteoarticolare, oltre ad essere consigliato come rinvigorente in caso di forte astenia. La Medicina Ufficiale contemporanea ha confermato ormai da tempo queste ed altre proprietà.
Si trova in commercio sotto forma di tintura madre, estratto fluido, infuso, polvere, estratto secco titolato, macerato glicerico. L’infuso delle sue foglie viene consigliato per rinfrescare in caso di influenza e febbre. Nel macerato glicerico vengono utilizzate le gemme, che hanno più o meno le stesse proprietà delle foglie.
In letteratura non sono noti particolari effetti avversi, tranne n caso di ipersensibilità o allergie verso uno o più componenti del fitocomplesso, cosa peraltro abbastanza rara. Evitare in gravidanza, allattamento e nel periodo pre-operatorio.